Gli "occhi" dei Santi Medici - Fatti prodigiosi - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

Patroni di Alberobello
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titolo del sito del comitato feste patronali di Alberobello
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ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Gli "occhi" dei Santi Medici

on posso non rammentare quanto è accaduto ad una donna in procinto di maritarsi, taccio il nome, ma ella mi è molto vicina [5]. Alla sua mamma aveva espresso il desiderio di voler entrare in un convento, ma ottenne un gran rifiuto perché la povertà della famiglia non avrebbe permesso il suo trasferimento nel monastero e, di conseguenza, il mantenimento della retta. Giunto il momento del matrimonio ebbe diverse offerte, tutte respinte e contrarie ai suoi principi vocazionali. Un giorno, trovandosi in chiesa, accompagnata da uno spasimante, non giovane quanto lei, si soffermò davanti alle due sacre immagini della nostra chiesa, e dopo averli invocati per essere illuminata sulle sue decisioni, dapprima incredula, poi pienamente convinta, notò che san Damiano girava gli occhi da sinistra verso destra come a voler indicare l'uomo alle sue spalle, facendole intendere che per lei sarebbe stato il marito ideale. Lo sguardo, così enigmatico, si espresse per tre volte. Nell'arco della sua vita, trascorsa in modo sereno accanto all'uomo che poi sposò, la donna non confidò a nessuno il suo segreto e quando lo espose, aveva superato gli ottant'anni; provai un senso di meraviglia, quasi di miracolistico, che pervade una narrazione ai confini con la realtà.

Un analogo caso dei santi che ruotano gli occhi si è verificato nell'ottobre 1843 in Sant'Eufemia d'Aspromonte e l'avvenimento è riportato nel Liber Baptizatorum civitatis S. Euphemiae, redatto, dal 1837 al 1859, dall'arciprete Giovanni Zagarella, che ne raccolse le testimonianze dalla viva voce di coloro che avevano visto e, di recente riportato, da Gennaro Luongo. La notte tra il 7, sabato, e l'8, domenica, alcuni fedeli si trattennero in chiesa, altri nell'antistante piazza e un gruppetto nella farmacia, mentre la gran parte dei paesani era a casa. La chiesa era appena rischiarata dalla fioca luce delle candele e dalle lampade ad olio. Da quella penombra, che somigliava più al buio, si levò "un grido di ammirazione" e, poi, intorno si fece "un tumulto popolare" generato dalla commozione. Le due statue sembrarono ai presenti aprire e chiudere gli occhi, guardare in alto in basso, ora a destra, poi a sinistra.
Il fenomeno si ripeté a pili riprese dalle ore 2,00 alle 4,00, non soltanto a coloro che erano presenti al momento, ma anche a quelli che accorsero in chiesa, giovani e anziani, maschi e femmine di ogni ceto sociale e tutti testimoniarono che si era trattato di un portentoso miracolo.
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