Il furto in chiesa - Fatti strepitosi (miracoli) dei Santi Medici - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano-La Basilica

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Il furto in chiesa

i tramanda (*) che due malviventi locali, adusi al furto, alla metà del secolo scorso, si nascosero nell’interno della chiesa prima della chiusura serale.
L’indomani, alla riapertura, grande fu la sorpresa del sacrestano quando riconobbe i due ladri, sordi e immobili al reiterato invito di scendere dal piedistallo su cui poggiavano i due simulacri. Nulla faceva presagire che i due erano rimasti attaccati alla mitra nel tentativo di riporla nel sacco.
Sbigottito per la durevole immobilità dei due malintenzionati, urlò all’arciprete di precipitarsi in chiesa; anche questi rimase turbato.

In breve ci fu un passaparola, la chiesa si riempì di gente e tutti videro. I due malcapitati, sempre immobili, non riuscivano ad ascoltare gli improperi per il sacrilego gesto. Rubare poi proprio ai Santi! Figurarsi! Era il colmo. Non diedero risposta alle suppliche dell’arciprete, e del vescovo dopo, che, nel frattempo, aveva iniziato ad “inventarsi qualcosa” pur di liberarli da quella posizione. “Li dobbiamo bastonare?”, nulla! “Li facciamo arrestare?”, niente! “Li mandiamo in prigione?”, vana attesa! Dopo tanti altri tentativi aggiunse: “Li perdoniamo?”, allora sí che i due furfanti si staccarono immediatamente cadendo come sacchi vuoti. Si dileguarono e non si fecero più vedere se non dopo essersi ravveduti e pentiti.
(*) racconto tramandato dai nostri avi


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